FILIERA CERTA: UN FRUTTO PERMESSO

Ai piedi della Val Pellice, in un luogo che fu nella storia teatro di scontri religiosi, di contese territoriali e scorribande di eserciti mercenari oggi regna una pace assoluta. Cullati dalle prime cime delle Alpi Cozie che svettano in lontananza, tra frutteti, piantagioni di mirtillo e bovini al pascolo in una radura verdeggiante sorge il Frutto Permesso, la cooperativa Biologica che sarà protagonista di questa tappa del Tour Primavera Bio.
All’ingresso di un’ampia aia su cui si affaccia un antico casolare a ringhiera del 1800 ci viene incontro Paolo, uno dei responsabili della cooperativa. Il sole estivo picchia, nonostante l’aria sia fresca, ci fa sedere su una vecchia panca di legno, e, in segno di ospitalità, ci offre un succo di mirtillo Bio appena spremuto. Ovviamente ottimo.

Ciao Paolo, iniziamo un po’ questa breve intervista chiedendoti innanzitutto il perchè del vostro nome, cioè perchè avete scelto il “Frutto permesso”?

Ah, certo… questa è una delle domande più frequenti… ma guarda è molto semplice… noi siamo prevalentemente contadini… Anche se le nostre attività spaziano dalla trasformazione alimentare alla ristorazione, dall’ospitalità all’animazione culturale, il Frutto Permesso è per prima cosa un insieme di contadini. La nostra base produttiva è costituita da 15 aziende agricole dedite al bio, dalle terre di pianura fin quasi ai duemila metri dell’alta Val Pellice… Detto ciò per noi dire “siamo contadini prima di tutto” significa rispettare in modo consapevole e il più possibile la natura e le sue regole senza prevaricarla. Il frutto che viene prodotto da questa relazione rispettosa tra uomo e natura è per noi il “Frutto Permesso” per eccellenza.

Il biologico sta crescendo nella sensibilità dei consumatori… cosa ti senti di dire a favore di questo trend?

Mah… una cosa molto semplice. quando diciamo “Frutto Permesso”, infatti intendiamo anche questo… un qualcosa di assolutamente fattibile da un punto di vista della produzione e anche del consumo… non è vero che il biologico costi di più, non è vero che il km zero sia una realtà destinata a rimanere una nicchia… affatto! Noi abbiamo aperto ben due punti vendita solo a Torino, ogni mattina conferiamo la nostra frutta e la nostra verdura biologica e freschissima a prezzi a volte anche più convenienti dei supermarket. Il consumatore acquista un prodotto sanissimo, che sa da dove viene a prezzi accessibili.
Insomma è solo questione di volontà e di impegno… oltre che di riconoscere che stiamo raggiungendo un limite nel nostro rapporto con la natura che rischia di compromettere il futuro di tutti. Ecco noi vogliamo dire che avere un rapporto più sano ed equilibrato con la natura non è una pratica proibita o proibitiva ma… anzi un frutto permesso!

Veniamo un po’ alle vostre produzioni: in particolare cosa producete?

Allora per quanto riguarda le coltivazioni e gli allevamenti: coltiviamo frutteti, ortaggi, cereali, prati, praticando agricoltura Biologica fin dal 1987. Alleviamo bovini di razza Piemontese con marchio CoAlVi, suini, ovini e api. Per quanto riguarda invece i trasformati… usiamo parte dei nostri prodotti della terra per ottenere conserve, succhi, confetture, distillati, carni macellate, salumi, liquori. Infine abbiamo iniziato da qualche anno anche l’attività di ospitalità e ristorazione a km zero, ospitando nelle nostre cascine, gruppi di ragazzi in estate, scolaresche, famiglie e chiunque voglia vivere e sentire i ritmi della natura, dell’agricoltura, della terra. Durante questi soggiorni ovviamente cuciniamo ciò che produciamo, e lo serviamo in cascina …dalla terra alla tavola.

Però poi avete anche aperto dei vostri punti vendita… giusto?

Si certamente quella è stata una svolta positiva, soprattutto per poter arrivare a sensibilizzare il consumatore direttamente sui temi del bio e del km zero. E poi un’altra iniziativa molto apprezzata e che sta crescendo è la “spesa a casa”. A un prezzo fisso ogni settimana componiamo un paniere (una cassetta con vari prodotti di stagione) che viene recapitata direttamente a casa, così oltre al km zero e al bio si promuove anche la stagionalità e il recupero di prodotti che stavano scomparendo dalle nostre tavole.

E invece per i prodotti che non riuscite a produrre a km zero?
Per noi è fondamentale il controllo della filiera e il km zero vuol dire proprio questo. Per cui quando ciò non è possibile ci affidiamo a ciò che io chiamo “Filiera certa”.

Cioè?
Cioè… un concetto molto semplice. Te lo spiego in breve. Noi come “Frutto Permesso” costruiamo un rapporto di fiducia quotidiano con i nostri clienti, loro acquistano non solo un prodotto bio e buono, ma anche un prodotto che sanno essere sano perchè si fidano di noi che ci mettiamo la faccia quotidianamente garantendo ogni passaggio della produzione/trasformazione in una filiera a ciclo chiuso. Quando ovviamente per i prodotti che non alleviamo o coltiviamo ciò non è possibile garantiamo questo controllo di filiera selezionando oculatamente quei fornitori che condividono al 100% i nostri valori. Ed è per esempio il caso del Salumificio Pedrazzoli con Primavera Bio a cui ci affidiamo per la fornitura degli insaccati bio da distribuire sui nostri punti vendita. Questi salumi e questi prosciutti che i nostri clienti sanno non essere prodotti direttamente dalle nostre fattorie, li vendiamo con la stessa sicurezza e lo stesso orgoglio che abbiamo quando proponiamo un nostro succo di mirtillo o formaggio di nostra produzione. Questa è la “Filiera Certa”.

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